capitolo 24

Mentre entrambi guardavamo il brillante satellite mi resi conto che la tensione tra noi due era aumentata, in modo vertiginoso e sentivo che non poteva più stare ferma in quella posizione, dovevo dire qualcosa, o fare qualcosa...

"Senti tu che materie hai domani?"

"Seriamente, dai Daph di tutte le cose di cui potevi parlare!"

"Sei tu che stai lì fermo come una mummia!"

Scoppiammo a ridere come due matti, mi rimisi seduta e lui si avvicinò a me, anche lui con le gambe incrociate, non si azzardò ad accostarsi nostre troppo appresso, ma le ginocchia si sfioravano, o forse le separava solo uno strato sottilissimo di atmosfera trasparente e ghiacciata.

"Ho freddo" azzardai, questa poteva essere solo una richiesta di calore umano e se lui l'avesse interpretata male allora credo proprio che mi sarei stupita.

Non disse niente, si accostò a me e mi mise sulle spalle il suo giaccone di camoscio anni 80, accinse una mano intorno alla mia vita e l'altra la appoggio sul mio ginocchio sinistro, sentivo il suo respiro e il suo battito, a cui volevo sincronizzare.

"Sai Daphne, mi piace stare qui con te"

Quella frase mi pietrificò, non aspettavo altro, eppure quando le parole uscirono dalla sua bocca per un attimo fui spaventata, come sarebbe andata dopo? come potrebbero dover rispondere? Ma le parole uscirono prima della riflessione, dal profondo del cuore.

"A me piace sempre quando sei intorno a me"

E poi fu tutto improvviso, un lungo bacio morbido e setoso, pulito e candido come la sua pelle, roseo come la sua carnagione, un qualcosa di puro, lungo, ma non spinto, leggero e voluto.

Quando ci staccammo l'uno dall'altro guardarlo negli occhi mi ha dato un picco di serotonina, ed ebbi l'impulso di farlo di nuovo, ma questa volta con più decisione, con più voglia, con una foga diversa come quando provi le montagne russe e scopri di amarle e tutta l'adrenalina ti scoppia nelle vene e il secondo giro ti sembra l'unico modo per calmare quella frenesia che ti pompa nelle vene e ti rende vivo, ti rende libero e felice e in quel momento ti senti giusto, al posto giusto, nel momento giusto.

Non ricordo con precisione quello che successo dopo, l'unico pensiero era quello delle labbra morbide di Harry e se lui provo' a comunicare con me non lo ricordo, so solo che arrivato al dormitorio tra le sue braccia, mi addormentai con il bacio di Morfeo, e la mattina dopo il cuore mi batteva ancora forte.


 

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