capitolo 24
Mentre entrambi guardavamo il brillante satellite mi resi conto che la tensione tra noi due era aumentata, in modo vertiginoso e sentivo che non poteva più stare ferma in quella posizione, dovevo dire qualcosa, o fare qualcosa... "Senti tu che materie hai domani?" "Seriamente, dai Daph di tutte le cose di cui potevi parlare!" "Sei tu che stai lì fermo come una mummia!" Scoppiammo a ridere come due matti, mi rimisi seduta e lui si avvicinò a me, anche lui con le gambe incrociate, non si azzardò ad accostarsi nostre troppo appresso, ma le ginocchia si sfioravano, o forse le separava solo uno strato sottilissimo di atmosfera trasparente e ghiacciata. "Ho freddo" azzardai, questa poteva essere solo una richiesta di calore umano e se lui l'avesse interpretata male allora credo proprio che mi sarei stupita. Non disse niente, si accostò a me e mi mise sulle spalle il suo giaccone di camoscio anni 80, accinse una mano intorno alla mia vita e l'al