Capitolo 16

Dopo la conversazione con Pansy ero rimasta nel mio letto bloccato in posizione supina e tutta rincagnata, mentre riflettevo su cosa dire a Draco.

"Daphe come mai sei scappata?" "Daphne solo dirti che ti odio" "Daphne non volevo parlare più" "Perché ancora cerchi di essere mia amica?" In tutte le situazione ciò che lui mi avrebbe detto qualcosa di terribile.

Feci un enorme respiro, incanalai tutta l'aria presente nella stanza, poi mi alzai di scatto 'se non ci penso molto, sarà tutto più semplice' dissi tra me e me, poi scesi le scale.

Avevo ancora addosso il vestito, che mi sembrava così stretto e fastidioso, mentre scendevo osservai ciò che mi circondava e la sala da ballo grande e rumorosa che fino ad un'ora fa sostituireva il nostro verde dormitorio adesso era del tutto sparita, lasciando spazio ai vecchi e suntuosi divanetti in pelle verde smeraldo e al largo caminetto in cui bruciava senza sosta un fuocherello verde ramarro, ah la magia...

L'unica persona rimasta nella sala, era seduta su uno dei divani, a gambe incrociate, che leggeva la gazzetta del profeta: era Draco.

In questo gioco di luci ed ombre creato dalle lampade vittoriane i suoi capelli colmi di gel sembravano brillare più del solito. quasi aveva messo dei glitter nei capelli. 

Non avevo mai visto con un colore tanto partivola, giravano, infatti, voci che lui si tingesse regolarmente i capelli, ma a smentire queste "accuse" c'erano le foto dei genitori ed antenati, tutti con questa particolare sfumatura.

"Ciao Daphne" La sua voce era calma, come se sapesse già che stavo arrivando e si era preparato già tutto il discorso da farmi, io, invece, mi ero scordata completamente tutte le frasi che avevo sistemato nella mia testa per rispondere ad eventuali insulti .

"Ciao Draco" dissi con la voce più pacata che mi uscì fuori dalla bocca

"Io vorrei parlare con te, ma stavolta civilmente, non come prima"

"Draco io mi ricordo tutto di domenica" dissi di getto, subito dopo me ne pentii e mi tappai la bocca con le mani.

"Lo so"

"Come sarebbe a dire lo so?"

"Quello che hai avuto tu è semplicemente uno shock post traumatico e grazie a delle brevi frasi, oggetti o persone nel tempo puoi riacquisire la piena coscienza ei ricordi di un determinato giorno, non è nulla di tanto strano."

"Ah.."

"So che ti è successo questo perché ne ho avuto visione giusto qualche ora fa: una mano sulla tempia, la mia frase, il cambio di espressione e poi la corsa...tutti i nodi sono venuti a pettine e sei tornata alla realtà, consapevole di ciò che era successo"

"E tu.. non sei arrabbiato con me per quel giorno?"

"Arrabbiato è dire poco Daphne, ma cerco di andare avanti" la sua voce era piatta, sembrava cercare in tutti i modi di nascondere i suoi sentimenti.

"Draco..." le parole non mi uscivano di bocca.

"mmh?"

"Mi dispiace ok? Sono stata una stupida, in meno di un mese sono arrivata a conoscenza che piacevo ad un ragazzo, ho tre amiche e un problema con un occhialuto grifondoro che certe volte sembra uscito di testa, mi sono ubriacata, ho avuto la mia prima festa di compleanno da sola, sono stata baciata da uno dei ragazzi più belli della scuola, ho riso, scherzato e per la prima volta hp avuto anche dei rivali, la mia vita è cambiata radicalmente e mi è tutto scivolato addosso come una valanga di neve, non capivo cosa mi stesse succedendo, ho cambiato stile, mi trucco, vado sempre meglio nelle materie in cui andavo peggio, mi preoccupo della vita della comunità scolastica e vorrei diventare prefetto. Mi dispiace da morire perché tu non hai nessuna colpa , mi hai voluto bene fin da subito e mi hai trattata come una principessa,non me lo merito, come probabilmente non mi merito tutto ciò che mi sta accadendo di buono visto che sono solo una stupida egoista che non sa badare ad altro oltre che a se stessa, sono stufa di me e di come mi comporto, non sento i miei da tantissimo tempo, l'ultima estate l'ho passata a casa dei miei zii perché i miei genitori sono stati a farsi il giro del mondo per i cavoli loro e non me l'hanno neanche fatto sapere, nessuno sa nulla di me, neanche del fatto che non sono figlia dei miei ma mi hanno adottato da piccola e solo grazie a mia zia che è una strega sono riuscita a convincere i miei a venire qui, sennò non avrei mai conosciuto il mondo della magia e ne sarebbe rimasto allo scuro per il resto dei miei giorni, odio la mia vita, o almeno la odiavo e mi dispiace se stai male a causa mia, non te lo meriti,ti meriti il ​​mondo perché sei veramente un bravo ragazzo e io adesso vorrei solo che qualcuno mi abbracciasse, magari tu."

Draco non disse nulla, aveva le lacrime, come me del resto, avevo parlato di getto, vomitando tutta la verità e senza rendermene conto ero in un lago di lacrime.

Sentii un corpo caldo, delle braccia che mi abbracciavano, e restammo così, in silenzio, per un tempo che non saprei definire...


 

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