Capitolo 12

 La festa stava andando alla grande, avevo ballato con Hermione ed Astoria ed ero riuscita a chiarire i miei disguidi con Pansy, con cui non parlavo da quella volta in cui lei mi aveva minacciata di stare alla larga da Draco.

A quanto pare c'è chi non mi vuole nel suo trio e mi sbologna a Draco, e chi desidera il contrario.

Il DJ che era stato convocato per la musica scoprii con mio enorme stupore vestito essere Neville Paciock in modo irriconoscibile, faceva proprio buona musica.

Gli chiesi di mettere la canzone che più mi piaceva in assoluto "Wannabe" di un gruppo babbano chiamato "Spice girls".

Nel mondo della magia i cantanti sono davvero pochi, così come la gente con i telefoni cellulari, diciamo che siamo molto indietro rispetto al mondo della gente "comune".

Non ci sono alcolici, per fortuna, infatti la festa va liscia come olio, non voglio neanche pensare ai casini che passato se fosse arrivata anche solo una goccia di punch in quella stanza.

Vidi in disparte Draco e decisi di andare verso di lui, ma di nuovo Harry si intromise nei miei spostamenti.

"Ehm senti ti va se andiamo di la a parlare?"

"Mmh ok"

Prima di salire su per la scale tirata dal braccio di Harry, vidi Draco che mi guardava deluso, quanto sarebbe voluto fare qualcosa, ma i miei arti non si muovevano e finii per essere travolta dalle circostanze.

"Perché mi hai portato qui Harry?" Sbottai. Non avevo quello che pensa di parlare con lui, anche perché che avevo già detto tutto era gratificante vederlo "sottomettersi" alle mie parole, ma del resto mi dava un fastidio terribile...volevo tornare alla festa, alla MIA festa.

Era pettinato piuttosto male e indossava una camicia decisamente stropicciata, però stava bene. Piano, piano, guardandolo, notavo sempre qualche particolare che mi incuriosiva.

"Prima che tu dica qualunque cosa, mi dispiace.. banale, ma sincero. Ti ho portata via solo un secondo perché non ho detto tutto quanto nella lettera che ti hi spedito"

Ero sciolta dalla sua scioltezza nel parlarmi...così sicuro di sé quasi distaccato...mi faceva uno strano effetto...timore, sì, forse sentivo un certo timore per quello che poteva dire...

"Il motivo per cui non volevo che uscissi con noi è che voi serpeverde tendete ad essere falsi e personalmente non ho mai avuto un buon rapporto con nessuno di voi, ma, c'è un ma"

Lo guardavo con aria perplessa tutto ad un tratto non andavo più tanto fiera della casata a cui appartenevo, e se fosse per questo che non ho mai avuto neanche un amico?

"Tu sei diversa Daphne, sei una persona intelligente, carismatica e piena di conoscenza, hai tanto da offrire più di quanto immagini, e io ho sbagliato fin dal principio a mandarti via senza conoscere quello che c'è qui dentro" e si puntò un dito sul cuore.

Sembrava sincero e io ero ammaliata dai suoi occhi verdi.

"E' stata Hermione a parlarmi di te, non avrei avuto il coraggio di parlarti stasera, visto il vigliacco che sono, se non mi avesse letteralmente a farlo"

"Lei è davvero in gamba" dissi.

"Hai ragione"

"Non ho avuto occasione di parlarci molto, ma stamattina è stata tutto il tempo con me in infermeria, ho l'impressione che tiene molto ai suoi amici e si spende più di altri per capirli ed aiutarli" aggiunsi.

"Si Hermione è fatta così, è una ragazza dolce, carina, studiosa, sempre organizzata, si spende sempre per fare più del necessario, è molto attenta ai cambi di umore degli altri, forse fin troppo...non ho mai visto fallirla in nessun premio, cosa veramente straordinaria, sopratutto quando si parla di pozioni"

Arricciai il naso dopo quel carina. 'Lo dirà soltanto per dire, vero?' Non importavo volevo solo finire questa discussione e non parlarne mai più.

"Trovo che io abbia tutte le mie ragioni per aggiungere che tutto questo distacco, questi pregiudizi e muri tra le casate sia una cosa del tutto fuori luogo, però così che sei intelligente e probabilmente ti sei già pentito da solo di quello che è successo, non è così?"

"Si certo" rispose.

"Benissimo, spero vivamente che tra di noi non ci saranno più questo tipo di problemi"

"No, promesso, quindi...abbiamo chiarito?" chiese in tono interrogativo, quasi ansioso d sapere la risposta.

Il suo sguardo si trasmutò in un visone da cucciolo bastonato, ma avevo deciso di stare in guardia con lui nonostante mi piacesse, e anche molto, non volevo fare cavolate o farmi abbindolare dai suoi discorsi, dopotutto visto e che trascuravamo aveva soltanto nutrito dei Grossi pregiudizi che molto benesenso svaniranno dopo unapa chiacchierata durante una festa di compleanno, però, decisi di pregiudizifidare nel suo buonsenso e in quello di Hermione.

"Sì, direi di sì" risposi io.

"Posso abbracciarti?" mi chiese.

Feci un largo sorriso, e mossi la testa in segno amichevole, lui si avvicinò, aveva un buon profumo, di cioccolato e legno di manico di scopa, il suo abbraccio era caldo e amichevole, e tutto questo mi rese molto felice, ma al contempo fu un po' freddo e quando me ne accorsi mi sentii a disagio.

Dopo un tempo che mi era sembrato un sogno ci staccammo e senza dire una parola scendemmo giù di sotto, dove la festa si era fatta piuttosto animata.

Blaise aveva portato l'alcool, e Draco era già al terzo bicchiere, appena incrociai il suo sguardo, i suoi occhi si fecero stretti, girò la testa di scatto e si scolò il drink nel bicchiere verde che aveva in mano, per poi lanciarlo dietro di se e tornare a ridere in modo sguaiato di una battuta sconcia raccontata da Theodore Nott.

Volevo parlare con lui, sentivo l'impellente bisogno di dirgli qualcosa perché il mio cuore mi stava lanciando un allarme me disse che se non ci avessi parlato sarebbe stato peggio, così dissi all'orecchio di Harry che avevo una questione da risolvere, lui mi guardai e mi fece un gran sorriso e ebbi l'impressione che avesse capito dove stavo per andare.

Ciao! Su instagram mi chiamo dracostruggels se volete dare un'occhiata!


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