Capitolo 11

Finalmente arriva la sera, prepararsi senza farsi scoprire da nessuno si rivela una decisione e un'impresa piuttosto ardua.


Sembra che tutto il dormitorio serpeverde debba entrare in camera proprio dalle 5 alle 7.


Dopo aver provato e riprovato il vestito, rigirandomi su me stessa come una ballerina di valzer, scopro che aggiungendo una cintura in vita il vestito perde eleganza e che con i paio di converse verdi sembro una vera principessa moderna. 


Sono ansiosa della mia entrata in scena, sarà il primo compleanno che festeggio in grande stile.


Penso, rifletto, fino all'anno scorso ero una ragazzina sperduta senza amici, che passava il suo tempo immersa nella lettura, in un mondo tutto suo, non le importava della scuola, ma neanche di se stessa, invece adesso ho bei voti, dei ragazzi abiziosi che sembrano puntarmi, delle amiche e amici e una festa di compleanno in arrivo.


Non sono molto confidente con me stessa, ho poca autostima e tendo ad incurvare la schiena dall'imbarazzo, ma almeno per stasera cercherò di tirare fuori quella parte di me che è riuscita con coraggio a mandare una lettera ad Harry Potter, HARRY POTTER, dove non lo idolatra, ben si lo rimprovera; tirerò fuori il mio ruggito e mi farò notare, come dice sempre Astoria.


"Daphne! OH MIO DIO MA SEI TU?"


Eccola, Astoria, alta, scatenata e bellissima come sempre 


"Sei stupenda! Mio dio chi ti ha regalato un vestito tanto chic?"

 "In verità l'ho fatto da sola"


"Ca**o ragazza hai talento!"


"Sei sempre la solita, hahahah"


"Scema, sei tu quella concettina delle due"


"PIANTALA!"


"Dai ragazza hai bisogno di una sistemata al trucco, ma ra-di-ca-le"


"NON ESAGERARE"


Ero molto spaventata da quello che Astoria avrebbe potuto fare, vista la sua tendenza ad essere molto eccessiva ed esuberante in tutte le cose che fa, ma quando mi sono vista allo specchio, ha aperto la bocca con fare non stupito, quasi sconvolto!


Il trucco che aveva fatto per me era semplice: un tocco leggero di matita verde, un ombretto verde scuro e uno con i brillantini sfumati insieme, una punta di eyeliner molto leggera e delle ciglia finte sobrie che sembrano essere vere. Un look in tema con i vestito e le converse che avevo scelto.


Mi sentivo bella, forse per la prima volta, non avevo mai osato toccare un mascara, perché non aver il coraggio di uscire fuori dalla mia zona di comfort, ma devo dire che con pochi tocchi era riuscita a creare qualcosa di stupendo.


Ero pronta, anche Astoria si era vestita bene, ma in nero, per non essere del mio stesso colore. Il suo vestito era corto, sopra il ginocchio, con una scollatura a cuore e un ampio spacco su retro. Io l'avevo pregata invece di vestirsi con il verde smeraldo, per non farmi essere troppo appariscente, ma lei fa sempre di testa sua.


Era il momento, sentivo la musica da dentro la mia camera ed ero tutta un fascio di nervi:


"Non credo che ci riuscirò"


"Su dai, compi 15 anni, dovresti essere felice!"


"Si beh però, non ho mai avuto nulla del genere, e se andasse tutto a monte?"

 "Sta tranquilla, meno ci oneri e meglio andrà"


Scesi giù dalle scale, e quello che mi sparò davanti agli occhi era uno spettacolo di luci e un'esplosione di persone, quando tutto ad un tratto, si fermò la musica e tutti si girarono verso me ed Astoria, che cercò in tutti i modi di nascondersi dietro di me per non farsi notare.


Scoccò un applauso, uno scroscio di mani, di dita che si muovevano, tutte per me, e fu così che tutta l'ansia sparì, per far spazio alla gratitudine


"GRAZIE! GRAZIE DAVVERO!"


Sentii le guance avvampare, scesi di corsa le scale e corsi verso Hermione, che mi faceva cenno di raggiungerla.


"Hei bellissima, sei veramente una favola"


"Concordo!" Disse una vocina dietro di lei, era Ginny, la sorella di Ron, di un anno più piccola di noi, 'è così bella' pensai, con quei lunghi capelli rossi che le cadevano morbidi sulle spalle.


La festa iniziò con il botto, tutti si divertivano e la musica era quella del mondo banano, un vero insieme di adrenalina e passione, una fusione perfetta.


"Eccola, la mia ragazza preferita"

 "Ciao bello"


"Vieni qui, auguri piccola peach, ti meriti un abbraccio"


"Sei stupendo vestito così"

 "Così o sempre?"


"Fai l'umile ogni tanto! Comunque sempre..."


"Grazie peach"


E mi scoccò un bacio sulla guancia, divenni rossa come un peperone, ma feci in tempo a ricompormi, vedendo Harry venire verso di me 


"Ciao"


"Hei"


"Possiamo parlare?"


"Certo"


"In privato dico"


"Andiamo di là" 

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